Prestiti Europei: cosa sono e come funzionano

I prestiti erogati dall’Unione Europea si distinguono principalmente in due tipologie, quelli diretti e quelli indiretti. I primi riguardano progetti specifici dell’Unione, riguardanti per esempio settori sensibili o particolari, come le energie rinnovabili o i progetti ad alto valore tecnologico ed innovativo.

I secondi invece riguardano risorse economiche che vengono messe a disposizione dei singoli Stati, che provvedono a dividerli tra le varie Regioni le quali si occupano di fare da tramite tra la domanda e l’offerta, attraverso appositi programmi, bandi e progetti.

PRESTITI EUROPEI DIRETTI

Prestiti europei diretti sono dedicati a settori specifici dell’economia, soprattutto quelli di importanza strategica o di rilevanza socio economica, o a specifici progetti di ricerca. Tra i settori colpiti dalle sovvenzioni dirette da parte dell’Unione Europea troviamo la produzione agricola diretta e lo sviluppo rurale, l’acquacoltura, la pesca, la cultura, l’istruzione, la sicurezza, l’ambiente e la preservazione degli ecosistemi, lo sviluppo sostenibile, le energie rinnovabili, la scienza, le tecnologie, la salute e la ricerca.

I settori in cui sono stati incentrati la maggior parte dei fondi europei diretti sono stati quelli legati alle piccole e medie imprese, alla ricerca, all’agricoltura, agli Enti pubblici, ai giovani ed alle ONG.

Ad esempio per quest’anno sono state destinate risorse per un totale di circa 750 milioni di Euro a progetti riguardanti il partenariato tra imprese di vicinato, sia per quanto riguarda il personale, sia per le conoscenze tecnico scientifiche.

Oppure sono stati destinati oltre 138 milioni al finanziamento di progetti informatici riguardanti la sicurezza e la gestione dei sistemi di controllo alle frontiere, da parte delle aziende private che lavorano con le Istituzioni.

Ancora sono stati stanziati più di 2,5 miliardi di Euro per il periodo 2014/2020 per i finanziamenti alle piccole e medie imprese, riguardo i progetti di incremento della presenza e della competitività sui mercati internazionali, con un canale privilegiato per le donne ed i giovani desiderosi di avviare un’attività.

Per accedere a questi finanziamenti è necessario leggere i bandi di concorso presenti sul sito dell’Unione Europea, in modo da conoscere modalità, documentazione necessaria e tempistiche, oppure affidandosi a dei professionisti mettendone in conto i relativi costi.

 

PRESTITI EUROPEI INDIRETTI

La parte più consistente dei finanziamenti europei e soprattutto quella che più interessa le persone fisiche e le imprese, è quella legata ai prestiti indiretti che contano per l’80% del totale degli stanziamenti. Si tratta di fondi ripartiti tra i vari Stati membri, e gestiti in minima parte dallo Stato mentre per la maggior parte dalle Regioni.

Le Regioni sono il vero tramite tra le imprese ed i soggetti richiedenti ed i fondi europei, il che non sempre è un bene. Molte volte purtroppo soprattutto in Italia abbiamo assistito all’incapacità delle Regioni di spendere efficientemente e totalmente questi fondi, il cui inutilizzo ne comporta inevitabilmente la perdita e la sottrazione a scadenza dei termini previsti.

Fortunatamente in seguito agli scandali, all’indignazione popolare ed alla crisi economica, che ha evidenziato l’importanza di queste risorse per il Paese, le Regioni hanno iniziato ad aumentare progressivamente le percentuali e la qualità di utilizzo dei fondi, soprattutto al sud dove la situazione presentava le maggiori criticità.

Per accedere a questi fondi è necessario rivolgersi agli uffici regionali preposti, in quanto le possibilità e l’entità degli stanziamenti varia da regione a regione. Generalmente la maggior parte di questi fondi sono gestiti da Invitalia, soprattutto quelli legati autoimprenditorialità ed all’autoimpiego, in particolare i progetti provenienti dagli under 35 e dalle donne.

In questo caso si tratta di prestiti misti, 50 e 50 a fondo perduto ed a condizioni agevolate, per l’avviamento della propria attività o per progetti di sviluppo di attività già avviate, fino ad un massimo di 50.000€ per ogni singolo progetto fino ad esaurimento degli stanziamenti.

O per esempio quest’anno è possibile richiedere prestiti a fondo perduto sotto la forma di contributi INAIL fino al 65% del valore del progetto, fino ad un massimo di 130.000€ con la possibilità di ottenere un anticipo del 50% da parte delle imprese per progetti atti a migliorare la sicurezza e la salute sul lavoro.

Gli investimenti finanziabili riguardano le bonifiche dall’amianto, l’installazione di sistemi di sicurezza, ristrutturazioni legate al miglioramento delle condizioni lavorative o gli interventi per la riduzione dei fattori di rischio.

O ancora è possibile richiedere prestiti a fondo perduto per il 50% e per il restante 50% a condizioni agevolate per aprire un’attività di affittacamere, per le spese riguardanti acquisti di attrezzature, oggetti d’arredamento, costruzione d’impianti, ristrutturazioni ed acquisto di materie prime.

Oppure è possibile richiedere prestiti a fondo perduto che possono andare dal 20 al 50% dell’investimento, per l’avvio di attività di bar e ristorazione, previa la presentazione di un apposito business plan.

STORIA DEI PRESTITI EUROPEI

La storia dell’Unione Europea è fino ad ora stata una bellissima favola, diventata realtà soltanto in parte. Se da un lato infatti il processo di unificazione dei Paesi dell’Unione non è arrivato a destinazione, ma anzi ha subito una brusca frenata soprattutto per quanto riguarda l’unione politica, economica e sociale dei vari Paesi, su alcuni fronti questo processo è arrivato molto più in là, mostrando le enormi possibilità derivanti dalla coesione.

Gli aspetti dell’Unione Europea che più si sono spinti in avanti ottenendo ottimi risultati sono stati sicuramente il libero scambio delle merci e delle persone, il ruolo assunto dalla Banca Centrale Europea ed il processo di finanziamenti comunitari alle imprese.

In un mondo dove l’accesso al capitale ed ai finanziamenti è indispensabile per garantire a tutti pari opportunità, e per incentivare le persone ed i progetti più meritevoli, il sistema di finanziamenti europei ricopre oggi un ruolo fondamentale in questo meccanismo.

Pensate soltanto a quanto hanno influito i finanziamenti europei per quegli Stati che sono riusciti, attraverso dei meccanismi di spesa intelligenti ed a una buona gestione a risollevarsi ed a colmare il gap con i Paesi più sviluppati, cosa che sarebbe stata impossibile contando soltanto sulle proprie forze.

Il meccanismo dei finanziamenti europei si basa proprio su questo, sul pagamento di quote corrispettive al proprio livello economico, e su una ripartizione che premi i meritevoli ed i più svantaggiati. Fosse stato applicato questo meccanismo a tutti gli aspetti della Comunità Europea oggi la UE sarebbe un modello di civiltà e di sviluppo per tutto il mondo.

Per ora dobbiamo accontentarci di questo sistema di finanziamenti, che continua  ad essere il modo più efficiente e migliore per reperire risorse da parte sia delle aziende già esistenti, sia da parte di chi necessita di un aiuto per avviare la propria attività.

CONCLUSIONI

I fondi europei soprattutto in questi anni di crisi e di conti pubblici in rosso rappresentano una delle poche vie percorribili per ricevere un contributo per le proprie attività o i propri progetti. Ovviamente il modo più semplice per ottenerli è quello di rivolgersi agli uffici della Regione d’appartenenza, dove solitamente è possibile riuscire ad ottenere prestiti a fondo perduto o misti fino al 50, 60% dell’investimento.

In particolare i giovani e le donne beneficiano di moltissime opportunità a loro dedicate, sia per l’apertura di nuove attività sia per progetti volti a sviluppare attività già esistenti.

Per quanto riguarda i fondi gestiti dallo Stato o direttamente dall’Europa qui il discorso si fa un po’ più complicato, ed ameno che non si riesca a rientrare in progetti organizzati, come quelli per lo sviluppo delle start-up ad alto livello tecnologico, è meglio rivolgersi ad un professionista, soprattutto da parte delle imprese.

In conclusione a volte quello che veramente manca è un po’ di coraggio ed un po’ di spirito d’iniziativa, mettendosi in gioco e rischiando il tutto per tutto tentando di inseguire i propri sogni.

L’importante quando si vuole tentare di accedere ai fondi europei è  sviluppare una buona idea, redigere un ottimo business plan e soprattutto avere tanta buona volontà e spirito di sacrificio. Purtroppo i tempi del posto fisso sono finiti e prima si capisce ciò e si cercano strade alternative meglio è.

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